E’ sempre più diffusa, nel mondo dello sport, la consuetudine di integrare il proprio apporto alimentare mediante l’utilizzo di integratori alimentari contenenti sostanze idro-saline con aggiunta di proteine, aminoacidi, vitamine, glucidi o maltodestrine. Bisogna comunque precisare che gli integratori non hanno proprietà magiche o curative, ma servirebbero ad integrare una dieta insufficiente completandola.
Ma è veramente necessario utilizzare questi integratori ?
Prima di intraprendere un discorso sul reale utilizzo degli integratori è necessario classificare il podista in tre categorie:
- Dilettante allo sbaraglio
- Amatore
- Professionista
Il dilettante è colui che più simpaticamente può essere etichettato come “tapascione”, il quale corre per dimagrire e socializzare, si allena circa 3 volte a settimana ed ama solo passeggiare con carichi di lavoro moderati.
L’amatore, invece, è quello che tendenzialmente si avvicina di più ad un’atleta professionista, si allena 4/5 volte a settimana programmando gli allenamenti, le gare, l’intensità e la durata dell’allenamento stesso.
Infine abbiamo l’atleta professionista, il top runner, che si allena 7 giorni a settimana anche con uscite bi-giornaliere aventi carichi di lavoro elevati e gravosi.
Dopo questa breve classificazione della “specie podista” è necessario dire che per la prima categoria, il dilettande, non necessita di nessuna integrazione e ritengo che sia sufficiente la classica dieta mediterranea preferendo carboidrati complessi (pane e pasta), frutta e verdura, quest’ultima preferibilmente cruda o cotta in poca acqua per non perdere il contenuto vitaminico.
Come fonte proteica invece è da preferire carne magra e molto pesce come salmone, sgombro, merluzzo, ecc., ricchi di omega3.
I grassi da preferire sono i monoinsaturi come l’olio d’oliva e frutta secca, il tutto sempre con moderazione. Invece per un’integrazione idrosalina potrebbe essere sufficiente anche una spremuta d’arancia con un cucchiaino di miele o della pappareale. In questa bevanda, così composta, è presente una notevole fonte di vitamina c, che é un antiossidante, e tutti i macro nutrienti ossia zuccheri, proteine e lipidi, oltre a un bel pieno di vitamine, soprattutto la B1, B2,B3, B5, B6, e, in misura un po' inferiore, le vitamine A, la B12, la D e la E. Ma non é finita qui, la pappa reale contiene anche calcio, rame, ferro, fosforo, potassio, silicio e zolfo. Un alimentazione così composta permette di reintegrare quanto abbiamo consumato durante i nostri allenamenti, e non abbiamo bisogno di nessuna altra integrazione anche perché alternando un giorno di allenamento e uno di riposo si permette all'organismo di rigenerarsi da solo, e in più un alimentazione equilibrata funge da supporto non indifferente.
Il discorso potrebbe cambiare per l’amatore solo nei momenti più impegnativi, come in vista di una preparazione di una maratona o di una mezza maratona dove i carichi di lavoro gravosi, 6/8 settimane prima della gara, potrebbero richiedere un’integrazione alimentare.
Per l’atleta professionista, invece, dove i carichi di lavoro sono elevati è non solo necessario integrare, ma anche sapere come e quanto integrare, in quanto, l’uso indiscriminato di integratori potrebbe determinare il sovraccarico di organi importanti e quindi il rischio di un pericolo per la salute.
Concludo affermando chesolo una sana e bilanciata alimentazione é alla base dei grandi obiettivi agonistici e della pratica salutistica della corsa.
1 commento:
Perfettamente d'accordo.
Il miele è il doping di noi tapascioni. E non ci ammazza....
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